Blacksmith ci racconta il suo nuovo singolo su Streetlab
Blacksmith ci racconta il suo nuovo singolo su Streetlab
Ci racconti com’è nato il tuo nuovo singolo in uscita su Streetlab – Jaywork, Blacksmith – “Believe”? Dall’idea alla produzione fino alla pubblicazione, com’è andata?
Believe è nata dalla volontà di inneggiare ad un idea di pace interiore motivante.
Le fondamenta di questa traccia sono state date dal vocal, nel momento esatto in cui ho sentito questo suono, ho percepito pace e motivazione in sinergia e da lì inserendo un giro di piano ed altri elementi è nata Believe.
Mio fratello maggiore Riccardo ha un orecchio molto fino per la musica e rappresenta una figura estremamente importante nella mia vita e nella mia giovane carriera musicale ed è sempre stato molto diretto e pignolo dicendomi chiaramente quando un idea di canzone poteva andare e quando non poteva andare e la prima volta che gli ho fatto ascoltare Believe ne è rimasto piacevolmente colpito e da lì ho capito che poteva esserci una svolta.
Sono poi fortunatamente riuscito a far giungere la produzione all’orecchio di Diego Broggio che mi ha dato la possibilità di pubblicare il brano su Streetlab – Jaywork Music Group.
Ci racconti chi sei musicalmente parlando? La tua carrriera sinora, i tuoi gusti musicali, che stai facendo bello? Ci lasci anche i tuoi social, se vuoi?
La mia carriera musicale è partita da poco, la prima volta che ho messo mano su una DAW e su una consolle è stato a settembre del 2023, però grazie a tantissima costanza, passione e determinazione, sono in continua e veloce crescita sia come producer che come dj.
Come genere musicale prediligo l’Afro house, la Latin house e la Tech House ma amo spaziare anche in ambito Melodic Techno e Melodic House.
Molto dipende dal tipo di evento in cui vengo ingaggiato in ambito Djing oppure in fase di produzione vado a molto a sensazione in base al mood in cui mi trovo.
Ho partecipato ad alcuni eventi importanti su Milano negli ultimi mesi e sto per lanciare insieme ad altri colleghi del settore un format molto forte con la quale vogliamo portare a Milano la musica Afro-Latin House e riportare in voga la Techno che si è smarrita negli ultimi anni a completo favore della musica Hip-Hop, Reggaeton e Latina.
Per la stagione invernale suonerò al Loolapaloosa di Milano come resident il venerdi sera e durante i mesi di ottobre-novembre ho già molte date confermate tra cui il 5 ottobre al SuperClub in via Tortona e il 7 novembre all’ Art Mall in via Torino.
Per quanto riguarda la produzione musicale questa è la seconda traccia che rilascio ed è la prima sotto etichetta quindi per me è una novità e sto vivendo tutto con grande spirito.
Blacksmith ci racconta il suo nuovo singolo su Streetlab
Come vedi l’attuale panorama discografico e musicale?
L’attuale panorama musicale a mio avviso è molto complesso e variegato.
Per iniziare a suonare nei locali che contano devi nella maggior parte delle volte già un seguito che derivi da social o da altri canali e per un neofita non è sempre semplice.
Di contro la facilità di mettere a disposizione e a visione di tutti le proprie produzioni e i propri contenuti tramite i social, consente in alcuni casi un boost immediato nello spiccare con la carriera.
C’è tantissima competizione, i produttori e dj sono visti come rockstar al giorno d’oggi e tutti vogliono entrare a far parte di questa industria così in crescita.
Sono cambiati i metodi di approccio al mercato, ma chi si impegna e dedica tutto se stesso alla musica può emergere più velocemente rispetto a qualche anno fà, se ha talento.
Ci dici quali sono gli artisti musicali più importanti per te e perché?
Essendo amante di più generi musicali non c’è un vero e proprio artista che prendo come riferimento, attualmente mi ispiro molto a Francis Mercier, Black Coffee e Moblack per l’ Afro house, a Hugel per la Latin House e poi facendo cenni ad altri generi Artbat, Solomun e i Meduza.
Per me questi artisti sono tutti molto importanti perché ognuno suona, produce e vive la musica in maniera totalmente differente e da ognuno di loro c’è un lato da cogliere per crescere in questo ambito, fermo restando che voglio creare un’identità unica e distintiva come Blacksmith.
Come hai conosciuto Jaywork Music Group? Come ti trovi con questa realtà?
Ho conosciuto la Jaywork Music Group tramite Diego Broggio.
Reputando Broggio una persona distinta e squisita potevo aspettarmi altrettanto dalla Jaywork e così è stato, fin dal primo contatto con loro sono rimasto colpito dalla disponibilità e dalla celerità operativa.
E’ la prima volta che collaboro con questo gruppo e sono entusiasta di essere entrato a farne parte.
Che tendenze e/o novità ti sembrano degne di nota in ambito giovanile, in generale? Moda, videogiochi, arte… cosa ti stimola di più?
In questo momento storico la musica si interseca in tutti gli ambiti, ci sono produttori che hanno fatto colonne sonore per videogiochi e ci sono dj che suonano ad eventi sportivi come la F1.
Il bello della musica è che non ha limiti, la musica è presente in ogni momento della nostra giornata e si può estendere in qualsiasi settore.
Personalmente se potessi scegliere, mi piacerebbe un giorno poter suonare in un evento sportivo importante oppure in festival dove l’arte si mescola con la natura.
Credo che i giovani siano saturi del materialismo non sostenibile che negli ultimi anni ci ha accompagnato e del creare reti di comunicazione “a distanza” tramite i social e si stia cercando un inversione di tendenza tramite la musica, di fatti soprattutto l’afro house e la latin house accompagnano i più grandi festival mondiali tramite melodie leggere e spensierate che inneggiano alla pace, ai rapporti veri e alla comunicazione, motivazione per cui questo genere sta prendendo sempre più piede.
Lorenzo Tiezzi Comunicazione